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14 Luglio 2021 Roma “Il Peso delle Cose” premio alla Dott.ssa Antonella Giglio del MUPEM (fonte Calabria Mundi, articolo I Protagonisti in Calabria di Angelo Cotronei)

Durante il Consiglio nazionale della FNOVI i medici veterinari italiani consegnano il Premio alla collega calabrese impegnata a Montepaone (Cz) nella salvaguardia degli animali marini

Il saluto di Antonella Giglio
alla consegna del Premio a Roma

Una tre giorni di lavori serrati, dedicati all’oggi e al domani della professione medico veterinaria. Un Consiglio Nazionale FNOVI all’insegna dell’ottimismo, della fiducia, della volontà di fare sempre bene e meglio, e di una rinnovata effettiva “centralità” della professione, ora più che mai davanti agli occhi di tutti per poter contrastare il momento difficile in cui un piccolo virus ha impietosamente mostrato, con le fragilità del nostro Paese, il fallimento del regionalismo differenziato in sanità. Da ciò, la necessità di recuperare un “rinnovato senso comune” e la responsabilità del mondo dei medici veterinari: fattori principali e determinanti per gestire la complessità del momento e l’urgenza di dovere decisamente ripensare il futuro.

La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani riunita a Roma, forte anche della partecipazione del ministro alla Salute Roberto Speranza che ha più volte ribadito il ruolo decisivo e imprescindibile della professione medico veterinaria nel sistema sanitario nazionale, ha chiuso l’importante momento e confronto istituzionale con la consegna del Premio “Il Peso delle Cose” andato alla catanzarese dott.ssa Antonella Giglio che col suo gruppo e la sua Associazione Mare Calabria ha contribuito alla nascita in Calabria di un programma di sorveglianza sugli animali marini spiaggiati sulle coste, ratificato con il DPGR – CA n. 104 del 29 luglio 2013, che ha sancito la creazione della Rete regionale spiaggiamenti. La Rete è diventata nel tempo sempre più efficace e tempestiva, grazie agli interventi coordinati di diverse figure professionali specialistiche, tra cui medici veterinari e biologi marini.

Il suo principale punto di forza – è stato spiegato – consiste nel preciso rispetto dei ruoli dei suoi componenti, professionisti le cui competenze, non sovrapponibili, si completano a vicenda, soprattutto nel caso di medici veterinari e biologi, per garantire un’azione completa, efficace ed efficiente sugli animali, a vantaggio della tutela sia della biodiversità marina che della salute pubblica e del benessere animale.

Il suo principale punto di forza – è stato spiegato – consiste nel preciso rispetto dei ruoli dei suoi componenti, professionisti le cui competenze, non sovrapponibili, si completano a vicenda, soprattutto nel caso di medici veterinari e biologi, per garantire un’azione completa, efficace ed efficiente sugli animali, a vantaggio della tutela sia della biodiversità marina che della salute pubblica e del benessere animale. Risolti, dopo anni di lotte, i problemi relativi agli animali spiaggiati, che ora sono finalmente divenuti ambito di attività esclusiva di personale sanitario competente scevro da interessi economici e di autopromozione.

Il Premio-scultura “Il Peso delle Cose”

È stato poi osservato come da troppi anni in Italia si sta combattendo una dura battaglia per fare chiarezza sugli ambiti di intervento, i ruoli e le funzioni dei professionisti che prestano la loro opera volontaria per il recupero e soccorso delle tartarughe marine. Questa confusione ha da sempre penalizzato la tutela di questi animali, patrimonio indisponibile dello Stato e protetti, con un ruolo biologico fondamentale per l’integrità dell’ecosistema marino, che da vari anni sono oggetto di illecito guadagno da parte di personale non laureato e non formato, con uno spregiudicato esercizio abusivo della professione medico veterinaria. Inverosimili  “progetti di tutela per la protezione dei nidi” – è stato detto – realizzati da personale volontario privo  di idonei titoli di studio e adeguate competenze,  senza  parere medico veterinario,  si arrogano il diritto di valutare  lo stato di “benessere” dei neonati e decidere, in modo del tutto arbitrario, il destino di esemplari rimasti per troppo tempo sotto la sabbia, incastrati, feriti, completamente disidratati e stressati che vengono trattenuti sulle spiagge o trasportati presso laboratori privati e non ai centri di recupero.

Alla dott.ssa Antonella Giglio, consegnato dal presidente nazionale Fnovi Gaetano Penocchio, affiancato dal prof. Antonio Di Bello dell’Università di Bari e dal presidente dell’Ordine Medici Veterinari della provincia di Catanzaro, Giuseppe Caparello, il Premio è stato attribuito con le seguenti motivazioni: aver promosso la creazione della Rete Regionale spiaggiamenti; aver lavorato in team con altri professionisti della salute nel rispetto delle relative competenze; essersi impegnata in una lotta all’esercizio abusivo della professione a difesa degli animali marini, dell’integrità dell’ecosistema marino e della professione medico veterinario. Con Antonella Giglio, sul palco due componenti del suo staff: le biologhe marine Stefania Giglio ed Elena Madeo.

Istituendo il premio “Il Peso delle Cose”, la Fnovi ha pensato ad un riconoscimento per coloro che hanno esercitato al meglio le loro responsabilità. Nessuno può più scrollarsi di dosso il proprio “peso delle cose”: la forza di assumersi una responsabilità, anche quando non si ha la certezza del risultato, ma solo la certezza del rischio. In una società dove tutti pensano di poter avere tutto subito e facilmente, l’etica dell’impegno può sembrare un’utopia, invece è una necessità.
(Angelo Cotronei)

31.03.2019 - Rarissimo esemplare di Pseudorca Crassidens neonata ritrovata spiaggiata morta presso Belvedere Marittimo (CS)

Un rarissimo esemplare di Pseudorca crassidens neonata è stata ritrovata spiaggiata morta presso Belvedere Marittimo, sul litorale Tirrenico calabrese. Erano presenti sul posto il dott. Giorgio Kruklidis del Servizio Veterinario Area C di Cetraro e la Dott.ssa Stefania Giglio dell’Associazione MARE Calabria, entrambi afferenti alla Rete Regionale Spiaggiamento della Regione Calabria. Da otto anni in Calabria tutti gli interventi sono eseguiti con la Rete Nazionale Spiaggiamento tramite il Coordinatore Nazionale per gli Spiaggiamenti Anomali, Dott. Sandro Mazzariol dell’Università di Medicina Veterinaria di Padova e la Rete di Istituti Zooprofilattici Italiani, che in Calabria ha come referente scientifico il Dott. Giuseppe Lucifora dell’IZSM di Mileto. L’animale è stato consegnato dal servizio veterinario e trasportato dalla Dott.ssa Stefania Giglio al MUPEM - Museo della Pesca e del Mare di Montepaone. Nei prossimi giorni saranno eseguite le indagini necroscopiche e di routine condotte dalla rete Nazionale di Istituti Zooprofilattici per risalire alle cause di morte al fine di tutelare la specie. La morte è presumibilmente di origine virale legata alla specie e non riferibile ad alcuna attività antropica legata alla pesca o di altra natura. Grazie al lavoro straordinario e costante di tutti questi specialist, (volontari da sempre!) la Calabria continua a primeggiare in Italia in quanto a professionalità e tempestività negli interventi nelle occorrenze di spiaggiamento di animali marini, mostrando una ricchezza biologica inestimabile e una eccezionale capacità di tutela della biodiversità marina.

Il progetto europeo INDICIT

INDICIT

 

What is Indicit?

INDICIT (Implementation Of Indicators Of Marine Litter On Sea Turtles And Biota In Regional Sea Conventions And Marine Strategy Framework Directive Areas), is a two year project (february 2017 – february 2019 funded by the European Union. The consortium, composed of researchers from 7 different countries, is committed to support the implementation of EU’s Marine Strategy Framework Directive (MSFD) and other international environmental policies aiming at protecting the marine environment (especially the Barcelona convention, the OSPAR convention, the HELCOM etc).

SNPA - Sistema Nazionale Protezione Ambiente - Risultati INDICIT

 

Plastica nelle tartarughe marine, i risultati finali in uno studio

L’ampia distribuzione geografica della Caretta Caretta , la presenza in differenti habitat e la caratteristica di ingerire i rifiuti marini fanno della specie un buon indicatore per valutare l’impatto della plastica sulla fauna marina.

Per questo il progetto biennale INDICIT (INDICator Impact Turtle), finanziato dalla Commissione Europea, è partito dalle tartarughe per analizzare quale sia il reale impatto della plastica sulla fauna marina. I risultati finali del progetto saranno pubblicati a breve, ma intanto sono stati resi noti i primi dati. Innanzitutto che il 58,2 % dei 1316 esemplari di Caretta Caretta analizzati aveva ingerito oggetti di plastica, principalmente usa e getta. Delle oltre 1300 tartarughe, ben 804 presentavano residui di plastica nell’apparato digerente, mentre altri resti sono stati trovati nei residui fecali di 407 esemplari.
I risultati del progetto mostrano, inoltre, quanto gli oggetti di plastica si spostino da un mare all’altro per mezzo delle correnti marine, anche su grandi distanze. Ad esempio, nello stomaco di tartarughe spiaggiate in Italia è stato rinvenuto l’involucro di uno snack francese, insieme a cannucce, tappi, lenze e ami.

Un documentario realizzato da Ispra, partner del progetto, mostra
le attività svolte sul campo dai ricercatori dei setti paesi che hanno lavorato a INDICIT (Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Grecia, Turchia e Tunisia). Le immagini mostrano in che modo sono stati raccolti i dati sulle tartarughe marine, il lavoro svolto nei centri di soccorso e nei laboratori per la costruzione di un metodo comune.

Il link al documentario YOUTUBE https://www.youtube.com/watch?v=u7sL3CIinTQ

Inagurazione del MUPEM 29 luglio 2018 (fonte Corriere della Calabria)