Progetto FI.M.A.P. CALABRIA

 

Il problema delle interazioni tra pesca e specie marine protette nelle acque calabresi

Le interazioni con la pesca, rappresentate principalmente dalle catture accidentali (bycatch), sono uno dei maggiori impatti che vengono riscontrati a livello mondiale su tartarughe marine, squali e cetacei. Allo stesso tempo le depredazioni dagli attrezzi di pesca possono causare ingenti perdite economiche ai pescatori.

Anche nelle acque calabresi è presente questo fenomeno, caratterizzato da una parte da una frequente interazione con i delfini con conseguenti ripercussioni di tipo economico dovute alla depredazione di pesce dalle reti e ai danni causati all’attrezzo di pesca, e dall’altra da un elevato numero di catture accidentali di squali, ma soprattutto di esemplari di tartaruga marina ritrovati spiaggiati o in difficoltà che presentano lenze e ami nel tratto gastro-enterico o che costringono parti del corpo.

L’obiettivo di FI.M.A.P. Calabria

Il progetto FI.M.A.P Calabria vede come soggetto proponente il Dipartimento di Biomedicina comparata e Alimentazione dell’Università di Padova, al quale afferisce il CERT (Cetacean strandings Emergency Response Team), task force nata dalla collaborazione fra Ministero dell’Ambiente e l’Università per gestire le emergenze connesse agli spiaggiamenti che da anni supporta la Rete Regionale Spiaggiamenti calabrese.

Il Centro di Recupero Animali Marini di Montepaone, gestito dall’Associazione M.A.R.E. (Marine Animals Rescue Effort) Calabria, è attualmente l’unico presidio calabrese per il soccorso di cetacei e squali, oltre a ospitare e riabilitare esemplari di tartaruga marina. I suoi operatori scientifici sono cofondatori della Rete Regionale Spiaggiamenti calabrese e sono operativi a titolo volontario dal 2011, fornendo attività di supporto alla Rete Nazionale Spiaggiamento e agli Enti Sanitari Regionali per il soccorso di cetacei, squali e tartarughe marine in difficoltà.

Dall’unione di queste 2 task force, nasce il progetto FI.M.A.P Calabria, che si pone l’obiettivo di comprendere meglio le interazioni tra pesca e specie marine protette (tartarughe marine, squali e cetacei) che avvengono nelle acque calabresi e individuare misure condivise di gestione e di mitigazione di questo fenomeno tramite il coinvolgimento diretto e la collaborazione degli operatori del settore pesca.

Azioni del progetto

  • Monitoraggio in mare per aumentare le informazioni relative alla presenza delle specie marine protette nelle acque calabresi, con attività di fotoidentificazione, e per osservare eventuali interazioni con le attività di pesca;
  • Rendere costante e concreta la partecipazione dei pescatori alle azioni di tutela ambientale e monitoraggio delle specie marine protette tramite il loro coinvolgimento per la raccolta di dati di avvistamento e di catture accidentali;
  • Attività di formazione rivolte ai pescatori, affinchè riescano a gestire nel miglior modo un evento di cattura accidentale e garantire la sopravvivenza dell’animale;
  • Eventi di aggiornamento e confronto tra i vari protagonisti dela Rete Regionale Spiaggiamenti calabrese, per rendere più efficienti gli interventi, il soccorso e la riabilitazione di esemplari spiaggiati o catturati accidentalmente;
  • Realizzazione di una rete con cornice galleggiante per la degenza temporanea degli esemplari di cetacei in difficoltà, che può assicurare il monitoraggio e la somministrazione delle cure opportune degli esemplari senza causare stress dovuto al cambiamento del mezzo acqua/aria. Il posizionamento di un tale presidio rappresenta una metodica altamente innovativa di tutela della biodiversità marina, la prima di questo tipo sull’intero territorio nazionale.

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